Salento, bellezza dell’ingegno: salvata tartaruga con guscio in 3D

E’ la seconda tartaruga al mondo ad avere parte del guscio (il “carapace”) stampato in 3D, è avvenuto nel Salento, e l’artefice dell’ingegnosa protesi è il veterinario 32enne Davide De Guz. I due affranti proprietari della tartaruga hanno contattato il dott. De Guz spiegandogli che l’animale era finito sotto le ruote dello loro auto e che una buona parte del guscio era finita in frantumi. «Sono incidenti comuni – ha dichiarato Davide – e spesso il carapace si frattura. In questo caso il danno era molto grave e la situazione piuttosto complessa.»

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Sono servite 11 ore per stampare il guscio mancante, ricostruito sulla base di una Tac di un’altra tartaruga. De Guz pubblicherà questo caso su una rivista scientifica con l’intento di diffonderne la tecnica, in quanto questa soluzione aiuta a ricostruire il carapace.

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Con il metodo classico si utilizzano fibra di vetro e resine epossidiche, per ricostruire il carapace, ma questo sistema comporta tempi chirurgici lunghi e un’anestesia corrispondente. Aumentano i rischi, quindi, mentre con la ricostruzione in 3D è stato utilizzato acido poliglicolico e al dottor De Guz è bastato sedare la tartaruga per applicare la parte di guscio mancante.

Prima della tartaruga 40enne leccese questo “vestito” su misura era stato fatto per una tartaruga brasiliana, di nome “Freddy”, rimasta quasi interamente senza guscio a causa di un incendio. Qui la storia di Freddy.

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